Produzioni Contemporanee

Cor Habeo

Coreografia e

drammaturgia

Camille Granet

Regia

Marco Batti

 

Musica

Autori vari

Protagonista di questa produzione è il coraggio: quella vocina che rimbomba in tutta l’anima ed esorta ad andare avanti, a fare di più, ad agire senza indugi. Il coraggio, quella forza d’animo connaturata che rende accettabili i propri desideri, i propri sogni, le proprie paure, le proprie incertezze, il proprio Io. Il coraggio di fare una scelta e rinunciare a tutto pur di renderla reale e concreta. Il coraggio di vivere secondo i propri ideali, i propri brividi, la propria magia, la propria adrenalina: semplicemente vivere con il cuore libero, senza avere paura di inseguire i propri sogni e andar fieri delle proprie scelte. Il coraggio di vivere ogni esperienza con emozione e coinvolgimento. Perchè in fondo la vita      è questa, no?! Tutto cambia e tutto muta, ma non gli attimi vissuti con passione, non l’emozione suscitata da quella determinata esperienza.

Quindi.. vivi, viviamo!

 

Bisogna vivere con la consapevolezza che si può avere successo ma anche fallire, che c’è sempre un continuo alternarsi di coraggio e paura. Qualsiasi cosa succede è fondamentale avere la volontà e la forza di ricominciare, ancora e ancora, sempre.

Attraverso un connubio di forza e delicatezza, di fluidità e staticità, di esuberanza ed introversione, 5 corpi e 5 anime si uniscono e danno vita a questo continuo alternarsi tra coraggio e paura, guerra e pace, a questo continuo Yin&Yang che è la vita.

Il lago dei cigni

Regia e Coreografia

Marco Batti e Camille Granet

Musica

P. I.Čajkovskij

Forse non esistono incantesimi nel XXI secolo, ma la magia del celeberrimo amore fra Odette e Sigfrido, protagonisti de Il Lago dei Cigni, rimane intatta anche nel più moderno degli scenari. In una rilettura contemporanea e terrena, lontana dall’iconografia classica, che la vuole vestita di un candido tutù, Odette non appare come una creatura sovrannaturale; è una giovane donna, che porta con sé un terribile segreto. Il principe, ragazzotto ricco e spensierato, è dedito ad amici e divertimento, noncurante dei doveri che la potente famiglia gli impone.
Ma è il prologo, l’antefatto/artefatto, gioco di parole su cui si muove il racconto, il protagonista del Lago dei Cigni del Balletto di Siena. Sin dalle prime scene, si rileggono e ridisegnano i rapporti fra tutti i personaggi, si racconta di una passione mai narrata, foriera del più tragico dei finali.
Avvicinarsi ad un capolavoro del balletto classico appare a volte un’impresa. Il Balletto di Siena porta in scena un racconto inedito, inaspettato, inteso, in cui la meravigliosa partitura di Pëtr Il’ič Čajkovskij è ancora una volta protagonista.

 

Notre Dame de Paris

Regia e Coreografia

Marco Batti

Musica

R. J. Moretti

Notre-Dame de Paris, balletto ispirato alle vicende del celeberrimo romanzo di Victor Hugo, ci conduce nelle atmosfere malinconiche e a tratti cupe della Parigi quattrocentesca.
Qui si incontrano la giovane e seducente gitana Esmeralda, il potente e manipolatore arcidiacono Frollo, l’ambiguo capitano delle guardie di Parigi Febo, e colui che tutti conoscono come il gobbo di Notre-Dame, il commovente Quasimodo, protagonista suo malgrado di questa storia di amore e morte.

Sulle musiche originali composte per questa nuova produzione, i talentuosi danzatori del Balletto di Siena narrano la forza, la tenerezza, la crudeltà e l’amore di un mondo in lotta fra il bene e il male. In una catena ininterrotta di assoli, passi e due e scene corali, lo spettatore sarà catturato e condotto attraverso le trame di una storia senza tempo.

L'autre histoire de Manon

Regia e Coreografia

Marco Batti

Musica

R. J. Moretti

Attualizzandone ambientazione e contesto, capovolgendo intenzioni e genere dei personaggi origi­nali, “L’autre histoire de Manon” porta in scena i sogni di gloria, le debolezze, l’affetto e le mortali dipendenze che da sempre affliggono l’umanità.

Lescaut è una giovane ragazza, orgogliosa del successo che il suo amato fratello riscuote nel mondo della moda. Manon è un giovane che grazie al proprio fascino riesce ad addentrarsi nell’agognata mondanità, spietata e viziosa. In questo mondo tanto splendente quanto pericoloso, Manon incontra il Des Grieux: un uomo tenebroso e manipolatore, affiancato da una figura femminile (ora personificazione della droga e delle dipendenze, ora amante e complice) tramite la quale condurrà Manon verso la perdizione e la tossicodipendenza.

Carmen el traidor

Regia e Coreografia

Marco Batti

Musica

R.J. Moretti, G. Bizet

Sulla celeberrima partitura di Bizet, a cui si alternano brani musicali firmati da Riccardo J. Moretti, il Balletto di Siena porta in scena uno spettacolo totalmente declinato al maschile.
Sono uomini tutti gli interpreti, e degli uomini si raccontano i delitti, l’avidità, gli imbrogli e i tradimenti. Carmen, el Traidor ridisegna e rilegge i celeberrimi personaggi di una storia senza tempo:

Josè, giovane ingenuo alla ricerca di fortuna e ricchezza, ben presto corrotto dal fascino del denaro.
Escamillo, il Toreador, incarnazione di un crudele boss della malavita. El Carmen infine, subdolo e fascinoso manipolatore. Vanno in scena i vizi del genere umano e i destini di coloro che ad essi legano il proprio destino.
 
Carmen, el Traidor, descrive i delitti, l’avidità, gli imbrogli ed i tradimenti del genere umano; racconta il pentimento tardivo di chi egoisticamente aggira menti ingenue e fiduciose; narra la morte che, per vendetta, colpisce chi tesse la spietata rete in cui il povero Josè cade intrappolato.

Butterfly

Regia e Coreografia

Marco Batti

Musica

R. J. Moretti

Ispirandosi alle vicende della Cio Cio San pucciniana, Marco Batti disegna una giovane donna divisa fra sentimenti e senso del dovere, che mal si arrende all’evidenza di un amore senza futuro.

Nelle scene semplici ed essenziali, spiccano tre vele bianche, simbolo delle navi che conducono Pinkerton fra le braccia di Butterfly, e che da essa inesorabilmente lo allontanano.

La contrapposizione del bianco e del nero definisce i personaggi e annuncia l’epilogo; il bianco per l’ingenua protagonista, il nero per la figura di Pinkerton e l’oscuro presagio che accompagna il suo ingresso in scena.

Una vicenda struggente in cui la protagonista, con il cuore ormai frantumato dagli eventi, rinuncia al proprio figlio e lascia questo mondo con silenzioso onore.

Reshimu

Regia e Coreografia

Marco Batti

 

Musica

R. J. Moretti

Il “Principio” si estese e costruì un palazzo per se stesso, per la gloria e per la lode. Là piantò il seme sacro….. Appena il seme penetrò, il palazzo risplendette di luce. Da quella luce scendono come una cascata altre luci, le cui scintille oltrepassano i cancelli dando vita a ogni cosa.


(Lo Zohar)


Secondo la cultura ebraica Reshimu è il granello primordiale, ciò da cui tutta la realtà ebbe inizio. Esso è al tempo stesso il residuo, quell’indelebile traccia lasciata da un odore, una sensazione, qualcosa che non se ne va.
Nella vita incontriamo eventi, persone, situazioni e sentimenti che passano ma lasciano dietro di sé un residuo, qualcosa di indelebile che nemmeno il tempo o l’acqua cancellano.
Reshimu è quindi il confronto tra la nascita e lo sviluppo di tutto quello che ci circonda e il processo relazionale che crea quelle emozioni che restano per sempre.

Lucifero

Regia e Coreografia

Marco Batti

 

Musica

L. Pavanati, G. Nenna,

R.J. Moretti, J.S. Bach

“Eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; eri in Eden, il giardino di Dio; eri coperto d’ogni sorta di pietre preziose, tamburi e flauti erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato. Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finche’ non si trovo’ in te la perversita’. Il tuo cuore si e’ insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore; io ti getto a terra, ti do’ in spettacolo ai re… Tutti quelli che ti conoscevano fra i popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più”

( Ezec. 28:12-19)


Il Balletto di Siena porta in scena una delle figure più controverse dell’intera storia dell’umanità, la personificazione stessa del male: Lucifero.
Dalla visione del titano Prometeo, costretto al supplizio dagli dei a cui ha rubato il fuoco, all’incontro con l’arcangelo Lucifero, portatore di luce e diretta emanazione di Dio, creatura di fattura divina e poi “angelo ribelle” caduto dal Paradiso, principio stesso del Male.
Lo spettatore è condotto attraverso un excursus scenico e narrativo in cui si raffigura il dualismo bene/male, il rapporto morboso tra queste due estremità, entrambe ben presenti e in continua lotta nell’animo umano.