Rigore e presenza scenica nel Don Quixote del Balletto di Siena

Un viaggio nel tempo e nello spazio che ha rappresentato vissuti e desideri che si annidano negli stati d’animo più ineffabili e affascinanti
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Un viaggio nel tempo e nello spazio che ha rappresentato vissuti e desideri che si annidano negli stati d’animo più ineffabili e affascinanti

Ieratico, magico e capace di trasportarci in altri mondi e in altre epoche, lo spettacolo Don Quixote andato in scena al Teatro dei Rinnovati di Siena per poi dirigersi verso altre località internazionali, non ha tradito le aspettative. Lo spettacolo comincia con il sipario che si alza e la magia ha inizio fra ritmi che vedono i ballerini danzare con una compattezza che crea momento per momento l’unisono e i danzatori sembrano ingranaggi di un orologio perfetto, sintonizzati.

L’Opera in tre atti del balletto di repertorio con le coreografie originali di M. Perita e A. Gorsky e il riallestimento coreografico di Marco Batti, la musica di L. Minkus, i costumi di Jannacci Atelier e Natalia Dolvk, le scenografie di S.I.R.T. srl, il Light Design di Giovanni Monzitta. Con i meravigliosi interpreti del Balletto di Siena che hanno saputo incarnare tradizione e contemporaneità in uno dei balletti più famosi di sempre, l’esibizione ha evidenziato l’impegno profuso nel tempo e il grande livello, riconosciuto ormai da anni, della Compagnia di danza.

Tutto esaurito.

Un altro sold out per il direttore artistico dei teatri di Siena e un attestato di stima per il Maestro Batti. Un’esperienza coreografica di rara intensità per gli spettatori che hanno avuto modo di attraversare le linee del tempo e trovare nuovo senso alla storia. I primi ballerini Chiara Gagliardo, Filippo Del Sal, Giuseppe Giacalone, accompagnati da Matilde Campesi, Elena Badalassi, Alessandro Antonori, Stella Boduri, Gabriele Ceccanti, Matilde Ferrari, Laura Lorenzo, Luana Macedo, Gabriele Memoli, Ciro Napolitano, M. Beatrix Oloveria, Guillermo Raya, Alice Saviotti, con la partecipazione dei Ballet Master Laura Ricci e Davide Internullo, hanno saputo mostrare con i movimenti dei loro corpi un effetto molto affascinante che ha evidenziato la grande qualità del lavoro al numeroso pubblico intervenuto che non ha mancato di esprimere il proprio entusiasmo.

Coreografie fluide e incisive

La trama del balletto, tratta dall’omonimo capolavoro di Miguel de Cervantes, narra le vicende di un uomo molto ricco: Gamache, che cerca di sposare la bella Kitri, innamorata ricambiata di Basilio, un giovanotto del villaggio. Il padre desidera per la figlia un matrimonio con un uomo più facoltoso e cerca di spingere la situazione in quella direzione. Da qui si snodano tutte le vicende sostenute da una scenografia profondamente evocativa, in uno spazio dove i corpi dei danzatori trovano di volta in volta una nuova dimensione e disegnano rigorosi percorsi che evidenziano la grazia stilistica e la perfezione della tecnica. La musica accompagna magistralmente i danzatori enfatizzando ogni emozione e ogni movimento, capaci di toccare le corde dell’anima.

Don Quixote

Marco Batti dimostra di saper trasformare narrazioni complesse in coreografie fluide ed emotivamente incisive e tutto il cast esprime una conoscenza profonda di ciascun personaggio interpretato esplorandone le sfumature con una capacità espressiva notevole. E mentre termina la storia d’amore è un crescendo di coinvolgimento fra tensione e pathos per giungere all’apice della storia che trasforma i movimenti in una esplosione di energia. Un viaggio nel tempo e nello spazio che ha rappresentato vissuti e desideri che si annidano negli stati d’animo più ineffabili e affascinanti.

Scritto da Paola Dei su Eurocomunicazione

Balletto di Siena

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